Gli ecosistemi costieri, zone di transizione tra terra e mare, costituiscono un territorio molto diversificato, in cui si possono distinguere un’ampia varietà di ambienti. Rappresentano sistemi articolati e complessi nei quali, in una stretta fascia di territorio, si ha il rapido passaggio dal mondo marino a quello terrestre con il conseguente instaurarsi di forti gradienti ambientali in funzione della distanza dalla linea di costa.
L’ambiente costiero in generale, e quello dunale in particolare, si caratterizzano per la presenza di una flora altamente specializzata, distribuita a mosaico, la quale ha un ruolo fondamentale nell’edificazione, stabilizzazione ed evoluzione delle dune. L’insieme della vegetazione che vive in questi ambienti, su terreni sabbiosi o arenosi, è detta vegetazione psammofila.Le comunità vegetali presenti, in assenza di disturbi antropici, si susseguono nello spazio secondo fasce parallele alla linea di costa seguendo l’andamento dei cordoni dunali, ciascuna delle quali corrisponde ad una diversa situazione ecologica, formando la cosiddetta zonazione costiera della vegetazione. Spostandosi, quindi, dal mare verso l’interno, si susseguono vari habitat con un elevato grado di biodiversità. Si inizia con la vegetazione dell’arenile, specializzata a vivere in condizioni di alta salinità, passando per la vegetazione delle prime dune, che con le sue radici trattiene grandi quantità di sabbia, seguita dai pratelli retrodunali, per arrivare, infine, alla vegetazione retrodunale arbustiva di macchia mediterranea ed arborea, costiuita dalle leccete e pinete litoranee.
L’Università del Molise da diversi anni conduce continui monitoraggi della vegetazione costiera dunale con l’obiettivo di determinare il loro stato di salute ed aumentarne le conoscenze scientifiche, proponendo strategie utili per mantenerli in buono stato di conservazione.